mercoledì 19 marzo 2008

Speciale E sognavamo l'infinito...

E SOGNAVAMO L'INFINITO...


Proprio pochi giorni fa ho avuto sottomano Mass Effect per X360, gran gioco assolutamente, progetto ruolistico di stampo occidentale di assoluto spessore e novella Sci-fi altamente appassionante.Tutto rose e fiori quindi?
No, non direi...dopo una prova approfondita non riuscivo a togliermi dalla bocca uno strano retrogusto di delusione...
Come, direte voi, spende parole di lusinghe per il gioco poi se ne rivela deluso?
Ebbene si, almeno in parte diciamo.
La memoria corre a quel primo Metroid datato 1986 oppure al magniloquente Journey to Silius del 1990 entrambi su Nes.Pochi sprites su fondali disegnati, sonoro rudimentale e...tanta immaginazione.
Si l'immaginazione: eravamo li a muovere quelle manciate di pixel e ci sognavamo novelli Skywalker, bastava poco per farci sognare l'infinito e oltre.
Sicuramente parlerò da nostalgico, me ne rendo conto, ma è innegabile che negli ultimi anni, vuoi per l'esponenziale potenziamento degli hardware, vuoi per l'avvicinamento al mondo videoludico di produttori e soprattutto di utenza che con esso c'entrano come cavoli a merenda, che il videogioco ha virato totalmente verso una spettacolarizzazione di stampo hollywoodiano atta a sfornare il blockbuster di turno fregandosene dell'utenza che voleva qualcosa di diverso, che poi è la stessa utenza che ha fatto "mangiare" i succitati produttori in tutti questi anni.Ora, lungi da me essere "razzista"
"Metroid, Journey to Silius e Mass effect:
l'evoluzione ludica delle epopee Sci-fi..."
verso la New Wave di utenza videoludica, anzi è un bene per questo tipo di industria che altri tipi di utenze vi si avvicinino, ma questo allargamento di bacino di utenza purtroppo ha portato i produttori (avidi di introiti come è normale che sia) a tralasciare quasi totalmente il comparto "ludico" tanto caro ai gamer di un tempo e si è lanciata in questo nuovo "business" fatto maggiormente di introiti da capogiro e esperienze ludiche che di ludico hanno ben poco in favore di una ricerca estetico-spettacolare oramai sin troppo marcata.
Per rendersene conto basta analizzare il significato di videogioco avventuroide: fate un confronto tra una avventura Lucasfilm dei tempi buoni e una di oggi, bene noterete un netto calo dell'intelligenza degli enigmi per il semplice fatto di renderli fruibili anche a utenze meno avvezze al videoludo, noterete un, ovviamente, netto miglioramento tecnico, ma un altrettanto netto calo artistico.
Ovviamente non siamo così radicali da riunire sotto questo catalogazione tutti i prodotti usciti dopo una certa data, fortunatamente ancora oggi escono prodottiche sanno coniugare un comparto tecnico d'avanguardia con una giocabilità e una ludicità allo stesso livello: Metroid Prime, Ico, Colossus,
"Monkey island 2 e Still life: così si è evoluto
il videogioco di stampo avventuroide..."
Jade empire, Mario Galaxy, Zack & Wiki, Bioshock e molti altri, ma non possiamo non notare che essi stanno sempre di più diventando l'eccezione e non la regola...e ce ne dispiace, perchè quando sognavamo con Journey to Silius di essere novelli Skywalker senza neanche sapere cosa poteva essere un poligono texturizzato, sognavamo anche un futuro diverso per il videoludo, sicuramente migliore di questo...
Chiamateci pure nostalgici...se si tratta di un pollo di gomma con una carrucola in mezzo ne andiamo fieri.
Luca"dracula83"Paternesi

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