mercoledì 7 maggio 2008

Recensione The legend of Zelda-The wind waker(Gamecube)

THE LEGEND OF ZELDA-THE WIND WAKER
Piattaforma-Gamecube
Sviluppatore-Nintendo
Produttore-Nintendo
Anno uscita-2002
Reperibilità-Buona

Il mondo ha bisogno di eroi e Miyamoto e Aonuma ce ne danno uno a cui non serve essere un ammasso di muscoli per liberarci dal male...gli basta essere il bimbo protagonista di una splendida fiaba.
Oggi l’eroe è colui che con la sua forza(mani nude o armi che siano)e il suo coraggio sbaraglia tutti i cattivi e salva la situazione, il tizio ha i muscoli a fior di pelle e sicuramente lo sguardo da macho o da bel tenebroso.
Uomini indomiti che con una pistola con soli sei colpi dentro sgominano un centinaio di cattivi cazzutissimi armati fino ai denti sfoggiando alla fine della tenzone uno sguardo vanaglorioso in stile Chuck Norris nel momento in cui ha scalato l'Everest con il suo pick up guidando bendato.
Fortunatamente ogni tanto si va oltre questo preconcetto virile...qualcuno che crede ancora che un eroe possa ancora avere i problemi di un bambino e gli occhi lucidi perché lo hanno privato dell’affetto della sorellina minore.
Questo qualcuno è Shigeru Miyamoto che quasi venti anni fa ci raccontò una fiaba che ancora non ci siamo stancati di ascoltare...
La storia di un bimbo chiamato Link impegnato a liberare la principessa Zelda rapita dal perfido Ganon che voleva impossessarsi della triforza per poter dominare e gettare per sempre nell’oscurità il regno di Hyrule. Detta così sembra una fiaba come le altre ma fatto sta che dopo vent’anni e innumerevoli capitoli con questa storia ancora ci emozioniamo come il primo giorno, quindi, vediamo di ricominciare da dove ci eravamo lasciati:dall’insuperato capolavoro Ocarina of time e dal suo grandioso successore Majora’s mask.
Questo episodio è ambientato 100 anni dopo le vicende di Ocarina of time:dopo che l’eroe del tempo ebbe relegato il malvagio nelle viscere della terra la pace tornò sul regno e l’eroe fece ritorno da dove era venuto...ma 100 anni dopo il malvagio riuscì a rompere il sigillo che lo imprigionava e tornò a mietere terrore sulla popolazione che inerme sperava in un ritorno dell’eroe del tempo...ma...questo non avvenne e da li succedettero anni bui fatti di sopraffazione del malvagio sull’indifeso popolo a cui non rimaneva che continuare a pregare per un ritorno dell’eroe che brandendo la spada che poteva esorcizzare il male relegasse di nuovo il maligno nelle viscere della terra e riportasse la luce sul mondo. Fu così che il giorno del suo compleanno un bimbo dell’isola Primula chiamato Link ricevette per regalo da sua nonna una tunica verde che simboleggiava il passaggio all’età adulta(10 anni LOL)...forse il sangue dell’eroe ricominciava a scorrere di nuovo.
Poco dopo la sorellina del bimbo venne rapita da un enorme uccello maligno e il nostro piccolo amico la vede scomparire pian piano davanti ai suoi occhi lucidi.
Così recuperata la spada e lo scudo di famiglia esso partì alla ricerca dell’amata sorella rapita dal male, forse l’eroe era veramente tornato.
Partiamo da un concetto ben delineato: Wind Waker esteticamente è un sogno ad occhi aperti, un vero cartone animato interattivo, uno Zelda in cell-shanding non si era mai visto ed è veramente una delizia per gli occhi, texture ottime, colori pastosi, personaggi e ambienti immensamente caratterizzati e un motore poligonale solido come la roccia, il tutto condito con quella dolcezza che solo Nintendo sa dare ai suoi prodotti.
Una fiaba interattiva che delizia, commuove e trasporta in un mondo lontano chiunque vi si addentri.
Ma cosa sarebbe un bel cartone animato senza una degna colonna sonora?
Nulla, ma anche qui l’unica cosa che si può dire è che siamo su livelli di pura eccellenza: musiche epiche e suadenti di una spensieratezza sconfinata che si fondono con effetti sonori da primo della classe, ma il bello è che come in Ocarina of time la musica è parte integrante del gioco e saremo noi molte volte i direttori d’orchestra tramite una simpatica bacchettina che fungerà come l'ocarina del prequel da elemento interattivo permettendoci ad esempio di controllare i venti.
Molti dei controlli sono rimasti inalterati rispetto ad Ocarina of time e Majora’s mask ma bisogna dire che sono veramente immediati e ottimamente studiati e in più ci sono alcune novità di rilievo come la quick action(un colpo speciale molto spettacolare effettuabile solo quando l’icona del pulsante a si illuminerà sullo schermo, ma durerà pochissimo e dovremo essere velocissimi a compiere l'azione).
Ora veniamo a un punto dolente, la longevità: intendiamoci, il gioco in se stesso è abbastanza lungo(circa sulle 40 ore per completare la trama principale)ma l'estrema facilità con cui si procede mina seriamente la godibilità dell'avventura e la sua longevità, con la sgradita aggiunta che le subquest(di cui il gioco è pieno) non invogliano appieno ad essere completate come invece succedeva in Ocarina.
Che dire, Wind waker viene dopo quello che è considerato uno dei migliori videogiochi di sempre(Ocarina of time)e il suo successore(Majora's mask), i perfetti contrari, la luce e l'ombra, l'epicità e la malinconia, le trame di incanto che si fondono in un'unica poesia,quindi va a scontrarsi direttamente con dei titani e...
possiamo dire purtroppo che ne esce parzialmente sconfitto minato da una longevità e difficoltà generale non all'altezza dei suoi predecessori facendolo di fatto sembrare un prodotto un po incompleto al confronto.
Ma Wind waker comunque ha una sua sconvolgente individualità nella serie e un'atmosfera deliziosa che insieme a un comparto tecnico artistico da lacrimoni agli occhi lo rendono lo stesso un'esperienza estremamente appagante e più che consigliata.
Una sconfitta e una vittoria quindi diciamo in fondo, questo Zelda appare forse un po troppo remissivo nei confronti dei suoi illustri predecessori ma sa comunque imporsi come uno degli episodi più puramente poetici della serie, forse il più poetico...e non è poco, non è affatto poco credeteci.

Voto-8
Pregi
-Tecnicamente assurdo
-Esteticamente e stilisticamente delizioso
-Forse lo Zelda più poetico e sognante
Difetti
-Troppo remissivo nei confronti dei predecessori
-Longevità scarsa per la serie
-Difficoltà risibile

Luca "dracula83" Paternesi

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