Piattaforma-Atari Jaguar
Sviluppatore-Rebellion
Produttore-Atari
Data uscita-1994
Reperibilità-Scarsa
A volte ci sono giochi ignobili che vendono solo perchè escono su una console alla moda, quindi secondo la massa sono meritevoli di acquisto solo per questo, ma in questo strano mondo digitalizzato talvolta capita anche che esca un capolavoro, una pietra miliare che da sola riesce a far brillare di luce riflessa anche la console su cui esce: AvsP è uno di questi e anche da solo giustifica il fatto di avere una console sfigata come il Jaguar connesso al televisore, monumentale, claustrofobico, violento, immersivo e anche di più AvsP nel contesto dell'epoca è paragonabile a Paul Simonon che sbriciola il suo basso al suolo mentre i suoi Clash urlano London Calling, niente dopo ciò sarà come prima nel campo degli FPS.
Questo tipo di giochi tutti figli di una costola di Doom e una di Wolfenstein fino all'"Anno Mundi Rebellion" erano legati alla filosofia dell'entro-sparo-a-tutto-ciò-che-si-muove-esco senza la benchè minima variazione alla formula, AvsP pone qualche diversificazione alla ricetta, mettendoti su un piatto d'argento tre stili di gioco legati a doppio filo ai tre personaggi selezionabili alle loro strategie e ai loro obiettivi: selezionando il Predator si diventa delle macchine maciullacarne avendo a disposizione un arsenale pazzesco e una tuta che rende invisibili(attenzione però che non ha una carica eterna), nei panni dell'Alieno invece avremmo a disposizione tutto ciò che natura ci ha dato: fisicità massiccia,velocità,artigli, una bocca retrattile letale e una coda da scorpione tostissima, il tutto coadiuvato da una visuale aliena di grande effetto scenico, ma la cosa che più stupisce dell'alieno è che potremmo anche inserire le nostre uova all'interno delle nostre vittime aumentando la nostra progenie.
Nei panni del Marine invece saremo di certo più vulnerabili potendo contare solo su un fisico umano per l'appunto(infatti il Marine è sconsigliato ai neofiti) ma saremo ripagati con una notevole quantità di armi da fuoco.
Si tratta di essere predatori o prede...è questo il punto...
Come detto AvsP è un gioco dalle molteplici sfaccettature: ti fa sentire mostruosamente tosto nelle mani di quella macchina da guerra che è il Predator, ti fa sentire un gigante, una forza della natura contro una miriade di formiche(i Marine) che cercano di porre fine alla tua specie nei panni dell'Alieno ma con un rapido voltafaccia ci tramuta in prede se davanti al nostro alieno digitale si para un Predator e ti fa sentire solo, sgomento contro uno sciame di creature molto più forti, agili e sanguinarie di te(gli Alieni hanno nella loro IA ben 256 tattiche di attacco) potendo fare affidamento solo sui tuoi riflessi, il tuo sangue freddo e il tuo fido fucile, capita spesso di sentire un sospiro maligno dietro se e girandosi di colpo vedere un'inferno di quelle letali creature arrivarci contro tanto che a volte ci si trova a continuare a premere il pulsante di fuoco anche a battaglia finita come in preda a un arcano istinto di conservazione.
Ebbene si, questo gioco spaventa e lo fa seriamente, non come molti survival horror che ti piazzano due mostrilli digitalizzati con la presunzione di essere terrificanti, la maggior parte di questi survival horror al confronto del claustrofobico gioco Rebellion spaventano tanto quanto una gita al circolo bocciofilo del paese, AvsP ti prende dentro, si aggrappa alla bocca dello stomaco quando meno te lo aspetti e ti fa venire una paura bestiale connessa a un'ansia pulsante di ritrovarti, appena girato quell'angolo di corridoio di nuovo sgomento e assalito di sorpresa da creature ostili(che siano Marine, Predator o Alieni a seconda della scelta del personaggio) che l'unica cosa che bramano è scrivere il tuo nome nell'anagrafe dell'aldilà.Il gioco è strutturato su obiettivi differenti a seconda del personaggio scelto, essi sono strutturati rispettivamente in questo modo: il Marine deve riuscire ad arrivare al centro di comando, innescare il meccanismo di autodistruzione della base e fuggir via(il tutto molto facile a dirsi ma ben poco facile a farsi) mentre il Predator deve riuscire a prendere come trofeo la testa della regina degli alieni(le prede preferite da questi cacciatori interstellari) ed infine l'Alieno deve riuscire a trovare la propria Regina imprigionata in un certo qual punto della stazione spaziale dai cacciatori...una guerra tra specie insomma è in qualunque forma decidiamo di giocare ci troveremo giusto in mezzo.
Si tratta di essere predatori o prede dicevamo...
La cosa che salta all'occhio è che l'affrontare l'avventura nei panni del Predator e dell'Alieno risulta meno lungo e complicato(ma non meno divertente) che nei panni del Marine tanto che porta a supporre che gli sviluppatori della Rebellion abbiano voluto rendere sfizioso e diversificato la classica scelta della difficolta( easy per il Predator, normal per l'Alieno e hard per il Marine).Comunque la diversificazione degli obiettivi e del gameplay riesce a tenere incollati allo schermo in un modo molto convincente e duraturo.
Cominciamo ad analizzare il gioco nella sua tecnicità.Si parte da quello che colpisce e stupisce più di ogni altra cosa, il comparto grafico, fino ad allora mai ci si era spinti così oltre i limiti in un fps, per la prima volta in quel genere , gli stage erano realizzati in grafica poligonale dando vita a un vero 3D ,mentre i personaggi e alcuni elementi dello scenario erano solo dei bitmap ma disegnati, curati e animati con uno stile eccelso e una cura certosina.Tutto questo rende AvsP un gioco fottutamente al'avanguardia per l'epoca, è bellissimo perdersi in quegli ambienti cupi e claustrofobici e magistralmente realizzati e poi, non dimentichiamocelo AvsP era anche il primo sparatutto che permetteva al proprio personaggio di insinuarsi negli stretti condotti di areazione per riuscire a superare una porta chiusa, ora questo può apparire nella norma ma nel 1994 non era una cosa propriamente usuale, immaginate lo sgomento dei videogiocatori dell'epoca che trovavano il proprio marine procedere con affanno nel condotto e poi trovarsi di fronte una alieno con la bava acida alla bocca che minaccioso veniva contro strisciando come un demoniaco rettile uscito da chissà quale girone infernale.L'audio invece generò non poche diatribe all'epoca, si perchè AvsP non è provvisto di accompagnamento musicale...e meno male diciamo, visto che nessun accompagnamento musicale sarebbe riuscito a ricreare quella sensazione di ambiente ostile che danno le varie urla del Predator, gli sbuffi e stridii dell'Alieno e gli altri splendidi effetti sonori alternati a un malsano silenzio alquanto straniante, ripeto, questa non deve essere in alcun modo intesa come una mancanza, semplicemente in questo gioco la musica non doveva esistere ed è giusto così.Passando alla voce gameplay anche qui si raggiungono picchi di eccellenza: raramente lo strano e scomodo joypad del Jaguar è riuscito a risultare così familiare nelle nostre mani, tutti i movimenti sono studiati alla perfezione e ben diversificati a seconda del personaggio scelto, stavolta quella scomoda simil-tastiera-telefonica che all'Atari si ostinavano a chiamare controller riesce veramente a risultare come un vero e proprio colegamento nervoso tra noi e il nostro personaggio.Ci rimane solo da trattare la longevità e questa, con tre personaggi con obiettivi e strategie differenti coadiuvate da una trama avvincente, una difficoltà ben calibrata e un buon numero di stage si attesta su livelli più che buoni.In definitiva so che quello che ho scritto può essere definito spicciolamente come un'accozzaglia di luoghi comuni ma questo è lo scotto che si paga recensendo un gran gioco, si cade spesso nel retorico e nello scontato ma è giusto così.
Anno mundi Rebellion, l'anno zero degli fps: da li nulla è più stato come prima.
Voto-9,2
Pro
Monumento digitale
Contro
E' uscito su una console sfigata
Luca "dracula83" Paternesi
1 commento:
cazzo le ultime due rece sono da paura....peccato che sono già in ritardo per andare a lavorare...questa sega mi leggo tutto....yeahhH!!!
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