Piattaforma-Atari Jaguar
Sviluppatore-Llamasoft
Produttore-Atari
Data uscita-1994
Reperibilità-Scarsa
Strana macchina il Jaguar, all'epoca della sua uscita doveva rappresentare la nuova frontiera del videogiocare e invece rappresentò solo l'addio dell'Atari al mercato delle console schiacciato dalla scelleratezza finanziaria della grande A e dalla concorrenza degli arrembanti 32 bit di casa Sony e Sega.Questa macchina suscita ancora moltissime diatribe riguardo al suo hardware, chi lo definisce un 16 bit "pompato" riferendosi alla sua cpu(un Motorola 68000 a 16 bit), chi lo definisce un 32 bit riferendosi al processore grafico appunto a 32 bit e chi come la stessa Atari, dice che fu la prima macchina ad avere 64 bit di potenza(sommando il processore grafico a quello audio).Il reale bittaggio del Jaguar non è una cosa che possiamo stabilire noi ne tantomeno questa è la sede adatta per farlo.Del Jaguar e della sua breve e triste parabola si piu' dire di tutto e di piu' in male, ma non si puo' negare che fosse una macchina massiccia(lo testimoniano il monumentale Alien vs Predator e la versione spettacolosa di Rayman che teneva testa a quella Playstation) e che tra i tanti giochi di merda abbia avuto delle uscite di ottimo livello e dei capolavori che meritavano da soli di aver un Jaguar attaccato alla tv. Uno di questi è proprio questo Tempest 2000, opera del guru digitale Jeff Minter e della sua Llamasoft, sparacchino "cilindrico" dall'alto tasso blastatorio e allucinogeno.
Jeff prese il buono ma datato Tempest(datato 1981), lo infarcì di un comparto grafico al limite dell'allucinante e dell'allucinato: colori acidissimi e vistosi che si muovono e si fondono sullo schermo dando vita a una policromia, misto di stile e pazzia tale da poter essere la miglior copertina da poter applicare su The dark side of the moon dei Pink Floyd, vi aggiunse un comparto audio acido e compulsivo, musiche techno acidissime che diventano tutt'uno con
gli effetti di gioco e la policromia dello schermo dando vita a un mondo a se in cui diventare parte integrante della sensorialità del gioco.Infine prese il gameplay immediato ma un po' datato dello shooter di casa Atari e lo rivoluzionò con modifiche mirate(una su tutti il fantastico salto) e geniali power up.Cosa ne è uscito?Qualcosa di micidiale, un cocktail così acido che sembra il delirio di un
impasticcomane, che crea dipendenza allo stato brado, Tempest 2000 è un gioco di quelli velocissimi e bastardi, quelli che dopo la 150ma partita di fila ti fanno dire alla mamma che chiamava per la cena:-ANCORA UNA POI SMETTO!!!
gli effetti di gioco e la policromia dello schermo dando vita a un mondo a se in cui diventare parte integrante della sensorialità del gioco.Infine prese il gameplay immediato ma un po' datato dello shooter di casa Atari e lo rivoluzionò con modifiche mirate(una su tutti il fantastico salto) e geniali power up.Cosa ne è uscito?Qualcosa di micidiale, un cocktail così acido che sembra il delirio di un
impasticcomane, che crea dipendenza allo stato brado, Tempest 2000 è un gioco di quelli velocissimi e bastardi, quelli che dopo la 150ma partita di fila ti fanno dire alla mamma che chiamava per la cena:-ANCORA UNA POI SMETTO!!!
Ma qual'e' il concept di base di Tempest? Niente di piu' semplice, vi è un'astronave, vi è un poligono in grafica vettoriale (che funge da tunnel di gioco) sul cui bordo superiore la suddetta astronave si muove, vi sono degli alieni che risalgono questo poligono...e ci siete voi che con la bastardissima e compulsiva pressione del tasto di fuoco dovrete blastarli senza pietà alcuna... Niente di più semplice dicevamo, ma quando nello schermo si scatena quell'inferno cromatico, musicale e blastatorio si realizza di essere di fronte a una delle esperienze audiointerattivovisive più allucinanti e belle della storia del videogioco.
Frenesia, si questo è quello che prima di tutto viene in mente giocando a questo titolo, che nella sua semplicità riesce a catturare molto piu' di tanti giochi con trame cinematografiche...e pensare che il concept è datato 1981...serva da lezione a molte software house...In definitiva che si abbia o meno simpatia per Jeff Minter e la sua passione per ovini e colori troppo vistosi, che vi stia sulle palle o meno Atari e la sua sfigata console a 64 bit, questo Tempest 2000 è un'esperienza consigliata a tutti, un gioco semplice e devastante come purtroppo non se ne fanno quasi piu, lo zio Jeff è uno di quei personaggi strani ,schivi..quelli che si chiudono in cantina e ti sviluppano un gioco completamente da soli e con pochi mezzi...ed per questo che lo amiamo e che un po ci manca...Vedendo questo Tempest ti chiedi, perchè il Jaguar è morto in un modo così crudele? I motivi sono tanti e non è certo questa la sede per discuterne come dicevamo prima, comunque oramai il Jaguar è morto e sepolto insieme ad Atari(quella vera, non quella software house che cerca di dire che Matrix-the path of Neo sia un buon gioco) ma di certo questo Tempest 2000 rimane li fiero, davanti alla loro tomba a farli brillare in eterno e a far riflettere su "quello che avrebbe potuto essere".
Voto-9,6
Pro
Delirio cromatico
Gameplay fulmineo e devastante
Musiche memorabili
Virtualmente infinito
Contro
Potreste non riuscire a smettere di giocarlo...
Luca "dracula83" Paternesi
3 commenti:
Mamma mia Tempest! Grazie zio Jeff. -Grampasso-
Tempest 2000 è un mito!!!
Ho rischiato di comprare il Jaguar per questo gioco.....poi per fortuna è uscito anche per Saturn!!
Grazie Jeff Minter!
non era poi un gran rischio dai...sfigata per sfigata il jaguar rimane una gran macchina con delle isospettabili perne in catalogo ;)
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